Ulteriore declaratoria di nullità totale della fideiussione redatta secondo lo schema ABI per violazione del divieto di intese anticoncorrenziali sancito dalla L. 287/1990.
La Corte di Appello di Roma ha abbracciato la tesi finalizzata all’ottenimento di una pronuncia di nullità assoluta del contratto di fideiussione redatto secondo lo “schema ABI”, denominato “Condizioni generali di contratto per fideiussioni bancarie”, e che si compone di tredici articoli. Nei contratti redatti secondo questo format specifico, tre clausole in esso contenute sono state oggetto di discussione dopo che con il provvedimento n. 55 del 2 maggio 2005 la Banca D’Italia, che sino al 2006 svolgeva funzioni di Autorità garante della concorrenza e del mercato in materia bancaria, le ha censurate dichiarandole nulle.
Dunque, secondo la Corte, “non può considerarsi preclusa agli appellanti la possibilità di sollevare la relativa questione nel corso del giudizio … “.
Ancora, pur prendendo atto del contrasto giurisprudenziale che si dibatte tra nullità parziale e totale, ESCLUDE a chiare lettere LA NULLITÀ PARZIALE della fideiussione ex art. 1419 c.c. in quanto “la gravità delle violazioni in esame – che incidono pesantemente sulla posizione del garante, aggravandola in modo significativo – alla luce dei superiori valori di solidarietà, muniti di rilevanza costituzionale … ben giustifica che sia sanzionato l’intero agire dei responsabili di quelle violazioni”.
La sentenza è disponibile per il download al seguente link.