I finanziamenti dei soci alla società sono uno strumento importante per fornire liquidità all’azienda, ma possono anche nascondere insidie fiscali se non gestiti correttamente.
La distinzione cruciale tra finanziamenti soci e apporti di capitale utile occultato
A tal proposito la Corte di Cassazione si è già espressa nel dettaglio sulle implicazioni della tassazione degli utili occulti derivanti da finanziamenti soci inadeguatamente strutturati. Ovvero, la suprema Corte ha sentenziato che la gestione dei finanziamenti soci senza che siano accompagnati dalle adeguate formalità, come le delibere assembleari e le corrette scritture contabili, possono essere considerate indizi utili a individuare evasione fiscale ovvero utili occulti.
Gli utili occulti derivanti da finanziamenti soci irregolari
Innanzitutto, è bene ricordare che i versamenti dei soci possono configurarsi come finanziamenti oppure come apporti di capitale alla società. La distinzione è fondamentale ai fini fiscali. I finanziamenti dei soci costituiscono un debito per la società, che matura interessi passivi deducibili dal reddito imponibile. Gli apporti di capitale invece aumentano il patrimonio netto della società e non generano oneri deducibili.Il problema sorge quando i finanziamenti soci sono elargiti senza le corrette formalità, ad esempio in assenza di un contratto di finanziamento o di una delibera assembleare. In questi casi il Fisco può contestare la natura di debito delle somme versate e qualificarle come apporti di capitale mascherati, finalizzati ad evitare la tassazione degli utili.
Ecco come procedere per la corretta gestione fiscale dei finanziamenti soci. I finanziamenti simulati
Gli utili occulti da finanziamenti soci irregolari emergono quando la società deduce impropriamente gli interessi passivi maturati, riducendo l’imponibile IRES e IRAP. Per recuperare le imposte dovute, l’Amministrazione procede con l’accertamento da finanziamento occulto, rettificando il reddito imponibile e irrogando sanzioni salate che possono arrivare fino al 90% della maggiore imposta.
Il caso di finanziamenti simulati. Come si esprime la Corte di Cassazione
A tal proposito, recentemente la Corte di Cassazione ha esaminato un caso in cui una società ha contestato un avviso di accertamento relativo a IRES, IRAP e IVA del 2007. L’accusa era che la società aveva nascosto i ricavi, simulando finanziamenti da parte dei soci. Tuttavia, la Commissione Tributaria Provinciale ha accolto il ricorso della società, una decisione successivamente confermata anche dalla Commissione Tributaria Regionale. Il ricorso dell’Agenzia delle Entrate accolto in Cassazione, però, ha dato la possibilità alla Corte di sottolineare l’importanza della corretta gestione dei finanziamenti soci. Questi finanziamenti devono essere formalmente corretti e in linea con la situazione finanziaria dell’azienda. Se non vengono rispettate queste condizioni, i finanziamenti possono essere considerati come utili nascosti
Ecco cosa fare per evitare che i finanziamenti soci siano considerati evasione fiscale e tributaria
Per evitare spiacevoli accertamenti, è opportuno seguire specifiche accortezze nella gestione dei finanziamenti soci. In particolare:
- Redigere un contratto di finanziamento scritto, contenente tutti gli elementi essenziali: società finanziata e finanziatrice, importo, durata, modalità di rimborso, tasso d’interesse.
- Deliberare in assemblea l’operazione, motivando le ragioni e fissando le condizioni del finanziamento.
- Registrare correttamente in contabilità il debito per il finanziamento e gli interessi maturati.
- Pagare regolarmente gli interessi al socio finanziatore, dagli utili o con appositi addebiti a conto economico.
- Riflettere il debito in bilancio tra le passività.
- Mantenere un rapporto di indebitamento nei limiti della sottocapitalizzazione: i finanziamenti soci non devono surrogare il capitale proprio.
- Rimborsare il finanziamento alla scadenza prefissata.
Rispettando questi principi di corretta gestione, è possibile utilizzare proficuamente i finanziamenti soci ed usufruire legittimamente della deduzione degli interessi passivi, senza incorrere in contestazioni da parte del Fisco.
Il supporto dei professionisti tributari per finanziamenti soci senza rischi fiscali
Naturalmente, i professionisti dello Studio Amodeo sono a disposizione delle società clienti con la consulenza tributaria adeguata, per gestire al meglio l’attività di verifica tributaria e strutturare al meglio eventuali finanziamenti soci sulla base della situazione specifica, elaborando la documentazione contrattuale e societaria necessaria e assicurando un trattamento fiscale e contabile conforme alle disposizioni tributarie. Con la nostra assistenza tributaria qualificata, è possibile gestire in modo corretto le opportunità offerte dal finanziamento soci, evitando rischi di accertamento, in un’ottica di pianificazione fiscale e tributaria legittima e trasparente.
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