La richiesta di indagine bancaria degli eredi. Ecco cosa fare

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La gestione delle pratiche bancarie in caso di successione può risultare ostica, specialmente quando le banche non collaborano nella richiesta di documentazione bancaria essenziale all’indagine conoscitiva dello stato patrimoniale del defunto. In questi casi diventa molto utile l’assistenza al contenzioso bancario , grazie alla quale i diritti degli eredi possono essere tutelati dalle pratiche burocratiche oppositive delle banche. Spesso, infatti, le banche oppongono il GDPR e la violazione delle norme sulla privacy per giustificare il diniego all’accesso alla documentazione per l’indagine bancaria del defunto. 

La normativa per le pratiche di indagine patrimoniale del  defunto

In caso di morte e per la tutela dei diritti di successione, la banca ha l’obbligo di fornire documenti in suo possesso come estratti conto e altre informazioni finanziarie del defunto. Tuttavia, per evitare o nel tentativo di ritardare quanto più possibile di fornire le informazioni finanziarie agli eredi, alcune banche si nascondono dietro il GDPR o altre normative sulla privacy per opporsi alla consegna di tali documenti. Né il GDPR, né le altre norme a tutela della privacy, in realtà, impediscono la divulgazione di queste informazioni in contesti legali come la successione. 

 

Quando la Banca rifiuta di consegnare i documenti. Ecco come conoscere il conto corrente e richiedere l’estratto della situazione finanziaria di un defunto

 

Si può intervenire in vari modi nei casi in cui la banca pone ostacoli ingiustificati alla richiesta degli eredi di indagine patrimoniale del defunto. Si può, ad esempio, dopo aver dimostrato di essere erede, inoltrare alla banca la richiesta informale di estratto conto del defunto in forza dei soli diritti legali di successione e senza alcun particolare documento, né autorizzazione di alcuno. Inoltre, per essere sicuri di essere a conoscenza di tutti i movimenti bancari del defunto, l’erede può richiedere all’Agenzia delle Entrate la ricostruzione di tutti i suoi movimenti bancari, grazie all’accesso all’Anagrafe Tributaria e al registro dei conti correnti e rapporti finanziari. L’Agenzia delle Entrate, inoltre, è l’ente preposto cui l’erede può richiedere la riscossione dei crediti fiscali della persona defunta

 

L’Importanza della chiarezza e risolutezza nelle richieste. Consigli pratici per gli eredi

 

Un ostacolo comune alla definizione e riscossione dei crediti fiscali del defunto è la natura vaga o generica delle richieste di documentazione alla banche e istituti di credito. In questi casi formulare richieste chiare e specifiche e in linea con le normative vigenti, aumenta la probabilità indotta di risposta positiva da parte della banca.

 

Consigli Pratici per gli Eredi

 

  1. Documentare ogni richiesta: è buona norma mantenere un registro di tutte le comunicazioni con la banca, che aiuta nella formulazione della richiesta dell’erede. Accertati che il de cuius abbia o no conservato traccia delle sue comunicazione bancarie;
  2. Conoscere i propri diritti: è buona norma informarsi sulle proprie prerogative legali in materia di successione e privacy, da opporre all’eventuale diniego di fornire informazioni da parte della banca;
  3. Essere Specifici: è opportuno chiedere documenti specifici, evitando richieste vaghe e imprecise.

 

La Collazione del patrimonio e il premio delle Polizze Vita nella Successione

 

Anche per le polizze vite le assicurazioni oppongono dinieghi alla richiesta di informazioni da parte degli eredi, ed anche in questo caso è utile sentire un consulente per i rapporti finanziari. Infatti, secondo l’interpretazione di ANIA, l’associazione che rappresenta le compagnie di assicurazione in Italia, se l’erede che richiede informazioni non è il beneficiario del premio della polizza vita, non ha diritto a conoscere l’ammontare del premio e i rapporti finanziari ovvero il beneficiario della polizza. Tuttavia, il diniego opposto agli eredi non beneficiari della polizza rischia di compromettere la quota di legittima, un diritto fondamentale riconosciuto già in sede giudiziaria.

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